Aprile 2025
Agape del 25 aprile
Com’è consuetudine per le chiese CERBI, anche quest’anno il 25 aprile è stato vissuto come giorno di agape comunitaria come occasione di comunione, celebrazione e testimonianza.
Qui Padova
Il 25 aprile, si è svolta a Padova, presso la chiesa di Via Pietro Martire Vermigli, la tradizionale agape delle chiese CERBI area nord. Circa 250 persone, provenienti da una quindicina di chiese diverse hanno gioito insieme, ispirati dalla considerazione biblica “la grazia sua (verso noi) non è stata vana” (1 Cor 15,10). Il riferimento all’affermazione dell’apostolo Paolo ha accompagnato l’intero programma della giornata in cui, oltre alla riaffermazione della natura e del significato dell’esistenza delle chiese CERBI per l’Italia (intervento di Enrico Calanchi dal titolo “Le chiese Cerbi, una storia ragionata”), è stato prevalente il senso di celebrazione e gratitudine per i cinquant’anni dell’esistenza della chiesa di Padova, fondata nel 1975 dal pastore Bolognesi, su mandato di quattro chiese.
In questa cornice, l’occasione è stata propizia per ribadire “Che cosa significa essere evangelico” attraverso una breve relazione di Alessandro Sciortino, prima di accogliere un delegato del sindaco di Padova, il consigliere comunale Bruno Cacciavillani, il quale, impressionato dal numero dei presenti e dalla loro partecipazione confessante, ha portato il saluto delle istituzioni e preso in considerazione la presenza di una comunità così significativa sul territorio veneto. In questo contesto, il pastore Pietro Bolognesi ha parlato del “contributo degli evangelici alla città”, sollecitando le istituzioni a tenere presente l’esistenza nella città di (1) persone trasformate, (2) comunità integrata e (3) presenza culturale significativa.
Nel pomeriggio, dopo una “rievocazione storica” dei cinquant’anni della chiesa di Padova (Sergio De Blasi) ed alcune interviste (Filippo Barbé) a persone dell’uditorio, che hanno vissuto parti importanti dei primi anni della testimonianza a Padova, Luigi Dalla Pozza ha esortato l’uditorio con la Parola di Dio proponendo tre “Sfide per il futuro”. In un momento di crisi su tutti i fronti, il popolo di Dio può evitare le minacce dell’individualismo, della comodità, della tiepidezza, dell’opacità, dell’irrilevanza e dell’approssimazione, mantenendo la postura di chi, come Giuseppe ha saputo (1) riparametrarsi nella storia del popolo di Dio; (2) promuovere una visione biblica della realtà; (3) vivere come figlio di questa prospettiva.
Anche il pasto in comune e la sentita partecipazione di tutti nel canto comunitario, finalmente supportato dalla comune fonte dell’innario “Stupenda grazia”, hanno contribuito a dare il senso di un popolo in movimento, caratterizzato dall’efficacia della grazia di Dio e proiettato verso nuove e stimolanti sfide. (Sergio De Blasi)
Qui Roma
“Giubileo, era ora!” è stato il tema della consueta Agape del 25 aprile per le chiese CERBI. Per l’area del centro-sud, le chiese Cerbi di Chieti, Breccia di Roma, Breccia di Roma San Paolo, Breccia di Roma Prati e Monte di Procida, insieme a rappresentanti delle chiese evangeliche di Campagna (Sa), Isola del Gran Sasso (TE) e Montesilvano (PE), si sono riunite al centro di Roma, passando la giornata tra il teatro Flavio e Piazza Martin Lutero.
A due passi dal Colosseo, le chiese hanno avuto modo di riflettere sul vero senso del Giubileo e aprirsi all’idea di sviluppare una cultura giubilare continua e caratterizzante la vita della chiesa. Il Giubileo, infatti, istituito dal Signore con la legge mosaica e profetizzato nell’ AT, è stato compiuto dal Signore Gesù Cristo con la sua venuta che ha donato vera libertà, vera giustizia e vero risposo.
Leonardo De Chirico, riflettendo sul testo di Atti degli apostoli 2,37-47, ha invitato ad assimilare, annunciare e attuare lo spirito giubilare così come la chiesa primitiva faceva. I presenti sono stati invitati a pensare ad atti giubilari da attuare e praticare nel campo della libertà (libertà religiosa, da vizi, da coercizioni, da relazioni tossiche), nel campo della giustizia (generosità, condivisione, attenzione ai bisogni altrui, tendenza verso la redistribuzione che ripristini dignità) e del riposo (salvaguardia dei cicli del riposo) partendo da contesti di prossimità e arrivando a pensare anche ad aree e campi globali.
La seconda parte della giornata si è poi svolta in Piazza Martin Lutero dove, dopo il pranzo a sacco, è stata fatta un’attività evangelistica che prevedeva un sondaggio sui temi del giubileo dove molti hanno chiesto alle persone presenti al parco cosa pensassero del Giubileo e se conoscessero il significato del Giubileo biblico. Il messaggio del Giubileo è stato proclamato.
In piazza Lutero si è anche tenuto un culto pubblico con l’annuncio del Vangelo, canti e testimonianze.
Durante il culto un tempo è stato dedicato ad un monologo teatrale in cui sono state messe in scena le parole che Lutero avrebbe detto tornando a Roma oggi e paragonando la città alla Roma che lui aveva visitato nel 1510.
Tornate al teatro Flavio le chiese hanno pregato le une per le altre condividendo soggetti di preghiera, sfide e progetti in campo. Mentre la città si preparava a commemorare un capo religioso defunto, le chiese evangeliche riunite hanno celebrato il Signore della vita. (Chiara Lamberti)
Qui Milazzo (ME)
L’agape CERBI 2025 del sud Italia si è svolta a Milazzo (ME). All’evento hanno preso parte la chiesa “Sola Grazia” di Caltanissetta, la chiesa “La Parola della Verità” di Catania e la chiesa “Buona Novella” di Milazzo. Il tema al centro della giornata è stato quello delle migrazioni e in particolare ci si è soffermati sulle migrazioni nella Bibbia, nella teologia e nell'etica.
Il tema delle migrazioni nella Bibbia è stato affrontato dal pastore Nazzareno Ulfo che ha riflettuto sui viaggi compiuti per volontà di Dio riportati nelle Scritture. Ad esempio il viaggio compiuto da Abraamo quando Dio gli ordinò di lasciare la sua terra in Genesi 12; l'abbandono del giardino dell'Eden da parte di Adamo ed Eva come conseguenza del loro peccato; Gesù e la sua famiglia costretti all'esilio in Egitto a causa della malvagità di Erode.
In seguito si è parlato dei viaggi missionari, ai quali i cristiani sono stati chiamati. La conclusione è che il popolo cristiano deve essere in cammino, aperto al rinnovamento e mai statico. Il tema del movimento nella teologia e nell’etica è stato affrontato dal pastore Marco Scammacca che ha sottolineato come, pur essendo possibile una crescita nella comprensione di Dio e della sua opera, la verità rivelata nella Scrittura rimane immutabile. Gesù stesso ha affermato di essere la verità, e ogni fondamento teologico deve partire da Lui; le opinioni cambiano, ma non la Parola di Dio. Il movimento è quindi una crescita nella grazia e nella conoscenza, non un cambiamento della verità.
Anche l’etica cristiana è chiamata a riformarsi e a confrontarsi con le sfide del nostro tempo, ma non seguendo i valori del mondo: la vera riforma riguarda il cuore e la vita, come richiama la frase latina “Ecclesia reformata semper reformanda”. Il cristiano è dunque chiamato a credere e vivere secondo la Parola, riconoscendo Cristo come unico mediatore e salvatore. Al termine degli interventi si è pranzato insieme e nel pomeriggio c’è stato un tempo di comunione e convivialità. (Francesco Stelluti)